Un metal-core contaminato a cui si accosta un cantato rap che richiama al crossover
Dietro "Porte Aperte e Mostri Nascosti" c'è il percorso intrapreso dai milanesi One Hour Closed nei primi anni di carriera insieme. Una summa che si manifesta in sei brani la cui cifra stilistica è quella dell'intersezione tra mondi musicali diversi: un metal-core contaminato a cui si accosta un cantato rap che richiama al crossover pur mantenendo elementi di originalità.
Inseriti in scaletta in ordine di composizione, i brani evidenziano la crescita della band nel corso del tempo. Nei primi c'è la ricerca di un'identità definita e la costruzione di un obiettivo, ma si fa i conti con i limiti dell'inesperienza: lo stile ermetico di "Deserti Spogli" o il flow un po' fiacco di "Duplice Dedica", così come i passaggi non troppo fluidi tra atmosfere prettamente metal e aperture rock-prog, ne limitano inevitabilmente le potenzialità.
Ad emergere con maggiore risolutezza sono in questo senso gli ultimi due pezzi dell'ep, "Numeri primi" e "Numeri puri", in cui si esprime una raggiunta maturità attraverso una scrittura più bilanciata tra le parti.
Continuare la ricerca è la sola strada possibile per il futuro.
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La recensione Porte Aperte e Mostri Nascosti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-20 22:19:18
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