Sulla descrizione del disco “Senza Titolo”, si legge che questo nasce dalla volontà di non imbrigliare dentro una parola delle emozioni. La domanda, che sorge abbastanza spontanea, è: se le parole non si usano per questo, a cosa servono
Certo, in musica non sono l’unico veicolo di significato, ma è vero che, quando ci sono delle parole, parte dell’attenzione va anche in quelle, tantopiù se si canta in italiano. Quello di Luca Calizzano, è un insieme di canzoni che cerca di trattare l’argomento delle emozioni. Quindi, perché non sforzarsi un po’ di più e dargli un titolo?
Nonostante la parte strumentale abbia un buon piglio, molto pop, con richiami a Calcutta (soprattutto nella base de Il Mimo), o con buoni giri di chitarra acustica, ciò che pecca è il missaggio, con una qualità di registrazione piuttosto lo-fi, oltre che in diversi punti della sezione vocale.
Se in “Mi sto arrendendo” Luca Calizzano parla di “bolla di autocritica e rock’n’roll” (anche se di quest’ultimo non v’è traccia, se non per qualche escursione di chitarra elettrica), sarebbe bene analizzare il percorso e capire quanto di buono tenere e quanto lasciare al passato.
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