Leggendo quanto si scrive intorno a Lo Sceriffo Lobo spesso e volentieri si incontra la formula "power pop da cameretta". Ecco questa definizione ci è utile, anzi utilissima per inquadrare il primo pezzo, la title track dell'ep. Infatti "Telecomando" è proprio un perfetto esempio di power pop da cameretta, ovvero una canzone costruito su pochi e piuttosto semplici arrangiamenti e che racconta una realta piccola, anzi minuscola, proprio come le nostre camerette. Certo già nella traccia successiva, "Voglio lavorare all'Inail" si avrebbe voglia, ogni tanto, di una boccata d'aria fresca, magari di un piccolo cambio di registro rispetto al "piccolo pop" di cui sopra, però Lo Sceriffo Lobo in questa dimensione micro si trova un gran bene e in fondo noi con lui. Già perché è proprio la terza canzone, "Cinema di pomeriggio" a rappresentare la canzone di gran migliore dell'intero ep e un ottimo viatico per il futuro. La traccia in questione, recuperando delle sonorità midi quasi da Game Boy, ci trasporta nel già citato "mondo delle piccole cose" con però la penna di Lo Sceriffo Lobo che diventa più curata, più pop (e non solo "power pop da cameretta"). Ecco, ora abbiamo capito tutto: Lo Sceriffo Lobo se saprà uscire dalla cameretta per passare dal power pop al pop tout court ci regalerà altre canzone belle come "Cinema di pomeriggio" (che ci ricorda certi lavori, ormai preistorici, di Io, Carlo). Noi siamo fiduciosi.
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