Esplicativo fin dall'unica parola che ne compone il titolo, “Metaphora”, il primo lavoro firmato dal progetto cantautorale Riversong, ideato dalla cantuautrice Giulia Alari, è un disco composto da sette brani dal significato ampio e non superficiale, con numerosi retro significati da comprendere ed immagazzinare, ascolto dopo ascolto. Si tratta di un disco in cui la mestizia viene sopraffatta dalla possibilità, canzone dopo canzone, costruito su un impianto sonoro solido e maturo, impreziosito anche da arrangiamenti molto buoni. Partendo dai meandri onirici della mente umana ed arrivando dritta al mondo esterno, “Flussodicoscienza” introduce l'intera opera con garbo lirico e finezza compositiva, lasciando poi il posto a “Metaphora”, una ballata intrisa di malinconia che rappresenta a pieno lo stile e l'intento di Riversong nell'insieme.
Con “Lauren” e “Life raft” si passa anche al cantato in inglese, tra sonorità oniriche che accompagnano dolcemente il cantato ed una padronanza della seconda lingua tale da indurmi a consigliare all'autrice di lavorarci di più in vista di un eventuale prossimo album. “Riversong”, brano omonimo di chiusura, diventa infine l'essenza del discorso e finisce come in punta di piedi, dissolvendosi in un soffio, così come era iniziato. Quello di Riversong è un esordio che fa decisamente ben sperare: ne terremo d'occhio i prossimi passi.
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