La raffinatezza francese si propaga a partire dal titolo stesso di questo primo ep degli Helle, “Paris”, e va a fondersi in un abbraccio con la sensualità delle melodie, sprigionando infine un’energia elettronica che trasporta in uno scenario da dancefloor del Nord Europa, sofisticato ma mai glaciale.
La proposta di questo trio bresciano è infatti tanto coerente nella sua ricetta – che utilizza elementi pop e li sintetizza abilmente in un impianto elettronico e lounge elegante e coinvolgente – quanto variegata nel cogliere influenze di diversa provenienza spaziale e musicale, che va dai Lali Puna ai Lamb, in certe atmosfere ricorda i Portishead, in altre gli Hooverphonic, con un cantato che ha anche qualcosa di Björk, ma confrontandosi con tutti loro nell’accezione più morbida ed impalpabile, più eterea e vellutata.
Tutto sembra buio nell’apertura delicata e sommessa di “Asleep”, opening track dell’ep, in cui le prime note ci mostrano uno scenario da dancefloor abbandonato, desolato, vuoto, che però, dopo neanche un minuto, si riempie e si apre come un fiore: si accendono le luci al neon e le pareti si sciolgono sotto gli impulsi elettronici, mostrando intorno una foresta virtuale, con alberi altissimi dai tronchi fatti di pixel e le chiome di materia nebulosa. “In your dream” conferma la direzione onirica verso cui trascina facilmente la leggiadra voce di Silvia SiQue Dallera, che sussurra e mai si impone, riuscendo comunque a rendersi determinante. La title-track è uno dei momenti più alti del dischetto, che da qui fino alla fine (con “Oxygen”) mostra il proprio lato più ritmico e palpitante.
Quattro sole tracce ma che promettono di farsi ascoltare e ballare almeno in mezza Europa.
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