“L’aria sopra la testa” degli Alkova è una compilation di pezzi frizzanti e scanzonati che trasportano piacevolmente verso un futuro fatto di feste e di piccole storie quotidiane
Pulsazioni accelerate, testi diretti e melodie che si ripetono ciclicamente per installarsi nella testa come un virus. Questa è la formula base delle canzoni dei bolognesi Alkova all’interno di questo loro lavoro sulla lunga distanza intitolato “L’aria sopra la testa” e pubblicato la scorsa primavera (ma, come si suol dire, “sempreverde” e valido quindi per rendere più frizzante anche questa estate ormai alle porte).
Gli Alkova sono semplici e diretti e non hanno alcuna intenzione di perder troppo tempo in astrusi giri di parole o costruzioni troppo complicate, benché non rinuncino a curare gli arrangiamenti (con una naturale e gustosa predilezione per gli improvvisi cambi di umore e per gli stacchi dinamici). Ciò che però più conta per loro è arrivare dritti al punto e sicuramente queste dodici tracce ci riescono brillantemente: si pensi ad esempio ad un pezzo come “Preso bene vez” con il suo testo breve e ripetitivo costruito su loop di suggestioni quotidiane tipiche della nuova generazione, un brano emblematico per comprendere lo stile della band.
Le piccole storie raccontate nei pezzi degli Alkova viaggiano scanzonate a bordo di navicelle rock’n’roll verniciate con sfumature diverse che virano ora verso il punk, ora verso lo ska (con qualche momento più frenato, come “Lanoia”) ma sempre con un’attitudine pop che trasporta con leggerezza questo disco verso uno spensierato futuro di feste e piccoli problemi quotidiani di cui ci si può preoccupare anche domani, senza fretta.
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La recensione L'Aria Sopra La Testa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-13 19:41:33
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