Gli esperimenti latin della prima formazione dei Mediterranea Nadir si inseriscono con delicatezza nel contesto “Eighties-oriented” di questo “Mille”, primo lavoro sulla lunga distanza che la formazione padovana ha pubblicato a maggio.
Pare sia stato il fondamentale ingresso del tastierista, Andrea Vettor (alias “Eddie”), a trasportare i Mediterranea Nadir verso sonorità più sintetiche, che nelle nove tracce di “Mille” si declinano in nove modi diversi-ma-non-troppo di dire “itpop”.
Partendo quindi da concetti di ispirazione latina che si sviluppano soprattutto in ritmi “calienti” e in arrangiamenti che propongono qua e là arpeggianti chitarre classiche o strumenti e percussioni tipici proprio della musica latina, i Mediterranea Nadir hanno trovato la loro direzione seguendo la stella cometa del pop malinconico degli anni ’80, sui cui synth plastici – che guardano spesso con ammirazione ai Thegiornalisti – si intonano testi dalla vena narrativa.
Il tema principale di “Mille” è l’amore, che tra citazioni dei Tenenbaum e di Battisti, si racconta nei suoi momenti quotidiani, cogliendo proprio dalla quotidianità il gusto dolceamaro del ricordo da suggellare in canzoni leggere e delicate.
Un esordio interessante per una band che non è ancora smarcata dalle produzioni note ma che ha tutto il tempo di sviluppare la propria personalità grazie ad uno spiccato gusto per la sperimentazione di suoni, timbri e commistioni insolite.
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