La Governante prende spunti dalla musica europea e li plasma sotto il proprio gusto focalizzandosi, con questo “Italian Beauty” sul mondo del cinema
Torna La Governante, dopo “La nouvelle Stupéfiante” e il suo flirt con atmosfere francesi “synthetizzate” all’interno di un’oscura salsa contenente ingredienti variegati ma perfettamente tenuti insieme dalle redini del gruppo, condotte soprattutto su strade synth pop. Questa volta la formazione siciliana, mantenendo la rotta, propone un eccellente secondo capitolo, “Italian Beauty”, in cui ci si affaccia più apertamente su diversi panorami europei.
Troviamo così cartoline dall’Islanda, in certi suoni freddi e dilatati che ricordano dei Sigur Rós solo leggermente più vivaci e abbronzati sotto il sole di Sicilia. L’anelito dell’Inghilterra è presente nell’apertura alare delle melodie, introspettive e sommesse ma in grado di volare lungo cieli vastissimi, che ignorano i confini nazionali e puntano dritti verso la bellezza, aspirazione principale di questo disco. Ci si lascia poi supportare volentieri dalla Germania, ottima consigliera per quanto riguarda le influenze elettroniche. Non manca l’attitudine italiana a comporre canzoni dai testi poetici e cantautorali, ed infine, dulcis in fundo, non ci si poteva esimere dall’omaggiare nuovamente l’amata Francia, di cui si trovano strascichi nella raffinatezza delle composizioni.
La nazione dei nostri cugini d’oltralpe è anche più direttamente celebrata nel brano “The Dreamers”, in cui si cita esplicitamente la Parigi del maggio ’68 in un pezzo che è un chiaro riferimento all’omonimo capolavoro di Bernardo Bertolucci e permette di aprire un’ulteriore parentesi sulle eclettiche suggestioni che hanno portato ad un disco così ispirato e poliedrico: il mondo del cinema. Già dal titolo, “Italian Beauty”, era evidente lo sguardo al più noto “American Beauty” di Sam Mendes, ma all’interno delle undici tracce che compongono questo nuovo album della band siciliana non è raro trovare anche frasi “rubate” ai film e amalgamate con estrema perizia nel contesto delle canzoni, forgiate tra l’altro con un gusto tutto “cinematografico” nel raccontare le storie dei testi.
La Governante si conferma insomma una delle più interessanti realtà musicali nostrane, in grado di cogliere a piene mani da influenze diverse, non necessariamente tutte musicali né legate a vincoli spazio-temporali, appropriarsene con naturalezza e riproporle in canzoni delicate e soffici.
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La recensione ITALIAN BEAUTY di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-17 12:42:00
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