I Levia scrivono buone canzoni d'autore pop, con arte e poesia. La sfida ora è osare di più
I Levia scrivono buone canzoni d'autore pop, con arte e poesia. L'EP del quartetto salernitano, "L'altro capo", contiene cinque brani piuttosto acustici, espressione di un cantautorato molto classico e tradizionale: sono realizzati con chitarre, piano, basso, batteria e percussioni. Il gruppo campano mostra la volontà di non adagiarsi sulla tipica struttura della "forma canzone", evitando ad esempio che i propri pezzi vertano sul ritornello. "Il vento in faccia" apre subito il disco con alcuni picchi poetici ("Le promesse di settembre, come sempre, sono fotografie che non faremo mai"), e anche qualche caduta un po' retorica.
In "Contrariamente" le strofe, almeno in parte, suonano più forti del mantra del titolo, riproposto poi nel corso del brano: "La testa non soffre più, resta impigliata tra le insegne dei negozi e non ho un filo in mano". "Sarebbe facile" probabilmente ha il testo più bello dell'EP, anche se perde qualcosa in orecchiabilità: "Liberami dai cattivi pagatori, dai professori di stagioni mancate, da questa estate che ogni estate è un inverno. Liberami da chi sta meglio di me o almeno fa finta, dalla mia cinta che non mi fa più gustare il vino"; se ben valorizzato e ripetuto, questo sarebbe stato un ritornello intenso e originale. Bello il finale in sospensione.
Nel complesso "Amore mio (di Andrea Pazienza)" probabilmente è il pezzo più deboluccio. Il disco si chiude con "L'elicottero e il silenzio (confessioni di un pilota)", che racconta "la pietà del Mediterraneo": ha un testo molto sentito e forse è più una poesia che una canzone. In generale "L'altro capo" è la rappresentazione di un buon connubio tra parole e arrangiamenti, soprattutto per chi ama il cantautorato di una volta: per gli altri, il gusto troppo retrò dei brani potrebbe anche essere un difetto. Qualcuno potrebbe considerare poi una pecca la troppa omogeneità nelle melodie del cantato - un rischio che a volte corrono i cantautori strettamente affezionati a un filone musicale.
Inoltre nell'ambito della scrittura delle canzoni, se da un lato è apprezzabile il tentativo di "rivoluzionarne" la forma, dall'altro non basta concentrare la propria attenzione sui testi: bisogna anche dedicarsi all'orecchiabilità e alla cantabilità del brano, senza demonizzare i ritornelli. Dai Levia ci si aspetta che in futuro osino di più e vadano alla ricerca del ritornello che non ti molla più.
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La recensione L'altro capo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-29 15:03:35
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