Marco Varvello Trio 3 PoP 2019 - Trip-Hop, Jazz, Nu jazz

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Il trio jazz non passerà mai di moda, soprattutto se suona bene

Con gli anni il jazz è diventato probabilmente il genere musicale più cinematografico grazie ad artisti come Gershwin, Woody Allen e alla storia stessa che si porta dietro, soprattutto quello suonato dal classico trio jazz piano, contrabbasso e batteria. 

Il jazz suonato dal Marco Varvello Trio rispetta la tradizione e porta facilmente la fantasia verso scene e luoghi lontani che sanno ora di club newyorkese, ora di Liverpool rivisitata fino a fredde spiagge bagnate dall'oceano.

La costruzione musicale del trio si basa, come sottolinea lo stesso pianista, su melodie facilmente riconoscibili ed effettivamente, come richiama anche il nome scelto per l'album, pop nell'impostazione. Senza andare a scomodare giganti del genere quali Bill Evans, il ri-arrangiamento di "Norwegian Wood" dei Beatles richiama quella tradizione del pianoforte che ripercorre la melodia accompagnato dagli altri due elementi su ritmi sincopati.

A staccarsi maggiormente dalla "poetica delle origini" è la batteria di Edoardo Luparello che si concentra su ritmi minimal nell'accompagnare le cinque tracce dell'album, lasciando tutto lo spazio ai tasti di Varvello e al suo pianoforte ad ampio respiro, fatto di ciclicità e crescendo che amplificano il senso cinematografico del loro lavoro.

3pop è un buon album jazz, molto tradizionale come impostazione ma di ottima fattura, che affonda le proprie radici nel jazz classico, senza sperimentazioni né virtuosismi ma fedele alla propria visione e al proprio contesto.

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La recensione 3 PoP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-19 00:30:00

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