" Monastic Life" è un piccolo/grande trattato su come si orchestra, magnificamente, un disco electro-house
"Monastic Life", sin dalla prima, bellissima "Force", schiude tutto il suo potenziale e mostra la sua suggestiva, e intima, natura. Infatti Force, e con lei anche le altre tracce, si possono riassumere come un piccolo/trattato di come si orchestrano dei pezzi-mina electro-dance. Già perché il lavoro dell'artista di Fermo che, come egli stesso scrive nella sua biografia "con la sua maschera divisa in due rappresenta l'incontro tra Terra e Cielo; musicalmente parlando è difficile etichettarlo o limitarlo in un genere" impressiona per maturità e eleganza nella composizione, con un tocco che al contempo non è banale ma non rinuncia mai a farci muovere i piedini a dovere sul dancefloor. Caso più unico che raro no? Siamo insomma di fronte ad un disco maturo, "fatto&finito" si direbbe una volta, dove i "buoni propositi" del precedente album (da noi recensito qui) sono maturati a dovere per consegnarci fiori e frutti di primissima qualità. Anche "Urban Monk", quasi un inno jungle, è una canzone veramente di altissimo livello che ci fa dire, ancora una volta, come a questo giro HLF MN abbia tirato fuori dal suo cilindro il suo personalissimo "coniglio". E sì, siamo davvero ad un passo all'universo di "Attraverso lo Specchio" di Lewis Carroll in questo lavoro.
---
La recensione Monastic Life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-06-19 08:36:19
COMMENTI