Tradizione e innovazione in "Bright" di Old Fashioned Lover Boy
L'inizio, anzi l'incipit di questo "Bright" (che è quasi più giusto"prenderlo" come romanzo, oltre che come un disco e vi spiegheremo tra poco il perché)di Old Fashioned Lover Boy è illuminante: "Elle" infatti è una ballatona soul in cui la voce dell'artista milanese si presenta in tutta la sua grazia, potenza e "conoscenza del mezzo". Ecco allora che, proprio come il riferimento letterario di cui sopra, "Bright" si può leggere come un romanzo di formazione, un "ritratto dell'artista da giovane uomo" in cui Old Fashioned Lover Boy, fatto finalmente pace con i suoi grandi maestri che nelle precedenti recensioni dei suoi album avevamo via via rintracciato, riesce a trovare una sua personalissima via ad un soul/r&b tradizionale certo ma non privo di innovazione. Una musica che ci fa venire in mente i Morcheeba meno radiofonici e più di classe, un po' come è l'atmosfera di "Modern Life". Questa seconda traccia, per altro la nostra preferita dell'intero album, oltre ad essere dotato di suoni cesellati con cura certosina, ci dona anche tutte le declinazioni della voce di Old Fashioned Lover Boy (che sono tante e quasi tutte da ascoltare per altro). Perciò, un po' come l'iconico (e buonissimo) cocktail contenuto nel suo moniker, Old Fashioned Lover Boy è un artista capace di evocare il (grande) passato nel (promettente) futuro della stessa. E scusate se è poco.
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La recensione Bright di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-21 07:49:02
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