Suonano come musicisti degli anni 80 nel Regno Unito ma sono giovani, vengono da Mantova e fanno synth-pop
Possiamo immaginarli come musicisti degli anni 80 chini sui sintetizzatori nel Regno Unito e invece Two Hicks One Cityman sono tre giovani di Mantova che suonano un synth-pop fortemente ispirato a quel decennio, con un netto marchio funk. Con tastiere, chitarre e sezione ritmica dipingono il loro immaginario musicale: il brano "Let The Music Play" vira su un soul anni Settanta e "What If I" nasce dalla collaborazione con i Tin Woodman. "Until dawn" è letteralmente un tutto nel passato: nessuno indovinerebbe mai di trovarsi di fronte a un pezzo prodotto nel 2019. "Somebody Just Like You", arricchita dal sax, sembra la traccia con più elementi di contemporaneità.
L'album "Ukiyo" è interessante, la voce è bella e l'ascolto è piacevole: probabilmente i suoni sono volutamente "vintage" ma forse la produzione si può migliorare. La band lombarda sa scrivere canzoni, ha il senso dell'orecchiabilità e dimostra voglia di divertirsi con la musica. Certo, fare un disco synth-pop anni 80 potrebbe risultare un po' anacronistico oggi o comunque potrebbe significare rivolgersi principalmente agli appassionati di quel sound, ma si tratta di scelte artistiche e soggettive. Per concludere, un consiglio: non è da sottovalutare la possibilità di scrivere brani in italiano con queste sonorità; forse così i testi potrebbero offrire qualche segnale in più di contemporaneità.
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La recensione Ukiyo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-02 15:07:42
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