Un album interessante che rifinisce e lustra a specchio il canovaccio di una dolce elettronica d'autore
Questo duo spagnolo oggi ci presenta un album che rifinisce e lustra a specchio il canovaccio di una dolce elettronica d’autore: suoni che spaziano dal dream pop all’easy listening, con una voce soave a incarnare melodie seducenti. L’argomento è la vita in tutte le sue forme e i linguaggi spaziano dall’italiano, all’inglese mescolando loop, effetti, archi, per dar vita ad un tappeto sonoro magnetico. Sembra di avventurarsi all’ascolto di un album dei Lamb: la ricerca musicale si trasforma in groove elettroacustico, quasi a voler dare ai gesti di tutti i giorni una pulsazione vitale, un ritmo.
“Dream Machine” è una macchina di sogno, un sottofondo di ninna nanna che avvolge il cuore nella notte. Bella canzone, appassionata visione onirica che sposta l’attenzione dal rumore delle strade notturne ai sobbalzi dell’anima. “Ocean”, cantata in inglese, è pervasa da una serenità istintiva, contagiosa; da un respiro pieno e luminoso, da una voce pervasa da colori e sfumature. Interessante “Tempo”: un pezzo in portoghese che ha l’indolenza di un giorno d’estate, con quel qualcosa che ti spinge ad ascoltarlo ancora una volta e a non dimenticarlo più. “The glass man” è una bella testimonianza scritta sull’esercizio dei sentimenti che richiedono fatica, l’importante è non aver fretta. L’idea di elettronica che hanno in testa i nostri amici è ben rintracciabile in “Ninna nanna delle stagioni” e possiede classe da vendere. A seguire “Man in the wind”, “Pioggia”, “Find you in the deep” che offrono emozioni semplici, tuttavia capaci di dare strani brividi, ripetuti nel tempo. A volte non c’è miglior presente di un tenero passato.
E così unendo l’elettronica agli strumenti musicali è nato un disco di sogno che trasforma la nostalgia nel sorriso di un giorno di sole.
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La recensione Dream Machine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-02 18:55:27
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