Come una strada buia londinese, con l’umidità che brilla sull’asfalto alla luce di opachi lampioni, dopo una di quelle piogge britanniche che tormentano il giorno, e tutte le tipiche villette col giardino e le luci rigorosamente spente; e poi un grido nella notte, i fari di un’auto che sfreccia a tutta velocità e noi su quella macchina coi finestrini spalancati, l’aria che agita i capelli e fa chiudere gli occhi: è “Dead of Night” dei Night Screamer, band londinese attiva già dal 2013 e al suo esordio con questo disco che ricorda tantissimo i Metallica, per le linee armoniche accanto al metal più puro e duro.
Così apre “Sacrifice”, primo brano dell’album: 6 minuti di energia e urla nella notte, l’angoscia e l’adrenalina che salgono direttamente dalle viscere, come quando si guarda un film horror; sulla stessa linea si muovono le successive “Night Screamer” e “Blood on the wall” (e in quest’ultima la linea melodica si fa più importante e invadente). Il timbro di Gadd McFly, poi, è perfetto nel suo genere, riuscendo ad adeguarsi a tutti i momenti, da quelli più aggressivi a quelli più melodici. Un po’ fuori dal coro sono “Party with the Devil”, dove la melodia si fa più orecchiabile e “Paradise lost”, con un intro parlato e decisamente più lenta rispetto alle altre, ma comunque assolutamente riuscita.
Insomma, “Dead of Night” è un disco tipicamente heavy metal, lontano da tutto quello che è oggi mainstream, con brani lunghi che non hanno paura di annoiare (solo “Rise above” dura poco meno di 4 minuti), un disco dal sapore internazionale e dall’ispirazione subito ben chiara; decisamente ben fatto nel suo genere e che lascia buone aspettative per il futuro, magari riuscendo ad acquisire un’impronta un po’ più personale.
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