Orlando Manfredi presenta la sua ultima fatica: "Storifilìa": un album errante, cortese, poetico, che narra la realtà con il gusto delle leggende.
Un po' storyteller, un po' drammaturgo, cantastorie, attore e autore Orlando Manfredi presenta così la sua ultima fatica: "Storifilìa". Un album di storie da ascoltare, in un paesino di un' Italia del passato al confine con la Francia, un gusto per il retrò che affiora nelle dieci tracce. Attitudine jazz, il cantautorato più tradizionale che fa delle parole le fil rouge dell'intero progetto. Chitarre ricche di suggestioni e romanticismo con "Il cuore demolitore". Motivetti evocativi: "la voce come un dardo lo ferì di cortesia."
Storifilìa è un disco che richiama i dettami della letteratura cavalleresca, alternando i toni tipici dell'epica con quelli satirici, attraverso sonorità evocative. Il menestrello Orlando conosce bene le note da utilizzare per intrattenere l'intero castello. La title track è il brano più riuscito, inchiostro nelle vene, scuote storie, una novella a ritmo di sax.
Un album errante, cortese, poetico, che narra la realtà con il gusto delle leggende. Un mondo sensibile, d'altri tempi, immaginifico e immaginario. Un viaggio interiore che ci riconduce a vecchie storie del passato, vecchie come il mono. Progetto itinerante che ha come modello la canzone d’autore italiana, in cui ci si perde. A volte a fuoco, a volte meno. L'età cavalleresca è da ristudiare.
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La recensione Storifilìa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-07 13:07:55
COMMENTI (1)
Grazie mille per la recensione, Lorenza e in bocca al lupo!
Una precisazione: se il riferimento a un "cavalleresco da ristudiare" è per "Il Cavaliere Inesistente del Lavoro", temo che la canzone non sia stata compresa. Il brano parla della fine del Lavoro inteso come principio (fondante anche la carta costituzionale) di dignità, diritti e produttività.