Dal power al progressive, le sfumature del metal melodico nel ritorno degli emiliani Silver Lake
Dopo uno stop durato sei anni, i riminesi Silver Lake tornano in scena con ‘Master Of Lightning’, il loro terzo lavoro in studio. Ispirato alla storia del geniale e controverso scienziato Nikola Tesla (lui il ‘maestro del fulmine’), l’album è un ottimo compendio di sonorità metal melodiche: i Silver Lake hanno una robusta anima power metal, che attraversa in filigrana le dieci tracce e si esprime nella vocalità cristallina di e nelle melodie di Davide Bertozzi, prendendo il sopravvento in alcuni pezzi e ricordando, qua e là, gruppi come gli Angra del compianto Andrè Matos. Accanto al classico armamentario power, una massiccia presenza di tastiere contribuisce ad impreziosire alcuni brani con sonorità elettroniche (’Bring Me Back Alive’, la completamente synth-oriented ’Plastic Rain) o a dare vita a momenti solisti e passaggi strumentali che fanno l’occhiolino al symphonic power a là Symphony X, ma anche al progressive metal. Quello che più stupisce, però, è la compattezza dell’album: le dieci canzoni sono tutte sotto i cinque minuti, a volte sotto i quattro. Condensando strofe, ritornelli, bridge e assoli in pochi minuti, ‘Master Of Lightning’ riesce a tenere dentro elementi progressive, power e symphonic rinunciando però ai minutaggi e alle evoluzioni di composizioni più complesse, in favore di una sintesi che mette in primo piano l’efficacia melodica della scrittura della band in brani come la title-track, che quasi ricordano i periodi più radiofonici degli Helloween.
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La recensione The Master of Lightning di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-09 13:46:23
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