Esordio del trio torinese Zagara, “Trovandoci la mente” è un piccolo ep di cinque tracce che riesce, nonostante la sua brevità, a esprimere chiaramente le atmosfere dentro le quali questo gruppo si muove.
Per quanto riguarda il suono, gli Zagara propongono un alt-rock che richiama quello dei mostri sacri del genere in Italia (Verdena, Afterhours), contaminandolo però con atmosfere acide e distorsioni al confine della psichedelia. Il risultato è un suono che, pur non inventando niente, risulta potente e al contempo oscuro e claustrofobico: perfetto accompagnamento per il viaggio mentale nel quale gli Zagara ci trascinano, in particolare in quei momenti in cui l’acido meglio infetta i riverberi della chitarra (“Onironauta”).
Anche i testi contribuiscono a delineare questo disagio interiore, che oscilla tra il fascino sofferto per la vita (“Succube”) e la continua ricerca di modi per astrarsi da essa (la già citata “Onironauta”, “Drogami”). Anche se in qualche passaggio la ricerca di immagini significative appare un po’ fine a se stessa, complessivamente le storie raccontate funzionano e riescono a comunicare i pensieri di cui ogni brano è intessuto.
In conclusione, “Trovandoci la mente” è un primo assaggio di una band che potrebbe avere qualcosa da dire nel futuro del rock distorto italiano.
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