Musica senza confini e senza età, il progetto Painqirad ti trasporterà lontano.
Il progetto Painqirad rappresenta tutta la cultura e la conoscenza musicale e strumentale di Damiano Notarpasquale e della sua composizione senza confini.
Con Empires' Sema'yi la mente riesce a viaggiare con una rara facilità, catapultando l'ascoltatore ora negli ampi spazi desertici mediorientali, ora alla corte di un sultano d'altri tempi, ora in un affollato e caotico bazar.
L'attrazione sublime (romanticamente parlando) dell'esotico e dell'orientale cattura e rapisce così intensamente che quasi spaventa, e le cupe note doom della chitarra distorta che quando entra distorce anche l'immagine creata accrescono la tensione e il senso di pericolo.
L'incontro fra oriente e occidente in un unico musicista, che con la sua poliedricità gestisce perfettamente il sound e le atmosfere, è rappresentato ovviamente anche dagli strumenti presenti: etnici come le percussioni con bendir e darbuka o i fiati tradizionali (zurna, ney); classicamente occidentali come clarinetto, sax e trombone e ovviamente chitarra e basso elettrici che si sviluppano su scale arabe per unire maggiormente l'ensemble e potenziare l'immagine evocata.
Sarà forse il pensare un uomo solo dietro a questo album che se non lo si vedesse parrebbe fantascienza, o forse gli spazi evocati (desertici, bellissimi ma allo stesso tempo pericolosi), ma se Villeneuve dovesse cambiare idea sul compositore nella sua versione cinematografica di Dune, Damiano Notarpasquale sarebbe un ottimo candidato per raccogliere il testimone dei Toto.
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La recensione Empires' Sema'yi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-18 10:48:36
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