Disco spaziale, anzi magico: se la musica è un' "arte nera" allora suona come "Of Strange Tales" dei The Archmage
"Of Strange Tales" di The Archmage è un disco che, sinceramente, ci ha molto stupito. Sicuramente non è un lavoro facile, visto che ci troviamo di fronte alla fin fine ad un album sperimentale, pieno di pezzi complessi, in un certo senso "barocchi" nella loro composizione o comunque ricolmi di rimandi, cripto-citazioni e soluzioni ardite in fatto di arrangiamenti. Ma se non temete anche di perdervi nei dischi, il lavoro dei The Archmage fa per voi. Per comprendere meglio le nostre parole vi consigliamo di ascoltare, immediatamente, la terza traccia, ovvero "Bipolar". Questo pezzo è un po' la cartina di tornasole dell'intero disco, visto che mette in chiaro molte cose: la vena alchemica e magica dei The Archmage, che hanno la precisa missione di, un po' come detto da noi all'inizio, stupire l'ascoltatore, non tanto di "coccolarlo" o tenerlo per mano durante l'ascolto dell'album. Album che, perciò, dev'essere ascoltato con una buona dose di coraggio e amore per l'esplorazione. Eppure se si parte da questo presupposto, un po' come nella già citata "Bipolar", scoprirete un mondo magico e ancestrale, in cui ogni suono e un'eco di un altro, in cui ogni arrangiamento e simbolo, un po' nascosto, di qualcos'altro e, infine, ogni cambio di ritmo è una spia della mente labirintica della band napoletana. Confusi? Bene, allora siete pronti per immergervi nella loro magia nera.
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La recensione Of Strange Tales di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-23 08:00:00
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