DayKoda ci consegna un disco dai suoni bellissimi e dagli ideali altissimi: un bel cimento nu-jazz
Quando parte "Shift", la seconda, bellissima, traccia di questo "All Of Me", si ha per davvero la sensazione di essere stati messi di fronte ad un cimento, in salsa nu-jazz, come al tempo dei tornei medioevali o, se si preferisce, dei giochi di ruolo cartacei e non. Già perché DayKoda realizza un lavoro incredibilmente denso e stratificato, ricolmo di arrangiamenti elettronici all'insegna di un nu-jazz raffinatissimo, pieno zeppo di soluzioni artisticamente ardite ma senza mai, e questa è merce rara, scivolare "nello sperimentalismo per il mero gusto di farlo". Ne consegue che, e in pezzi come "Death By The Sea" lo si comprende bene, il lavoro del musicista lombardo sia sempre attento e curato, mai chiassoso o volgare, ma ogni volta sempre un po' più elegante, un po' più ricercato, un po' più cool, si sarebbe detto una volta. Ed allora, dopo una serie veramente molto alta di ascolti (perché "All Of Me" è un disco che vi consigliamo caldamente di ascoltare più e più volte), ci troviamo a sposare integralmente l'ideologia, un poco folle, di quest'artista che non si nega, ogni tanto, delle incursioni nel trip-hop più d'avanguardia. Quindi non è proprio un caso in fondo che all'ultimo Linecheck Music Meeting l'esibizione di DayKoda sia stata, per quanto ci riguarda, una delle esibizioni più attese e soddisfacenti di tutte.
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La recensione All Of Me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-28 08:11:02
COMMENTI (1)
Si , questo disco e’ davvero meraviglioso .
Ad ogni ascolto si scopre qualche nuovo frangente della vena artistica di Daykoda .
Il ragazzo possiede estro e tecnica come pochi