Un ensamble dall'anima gipsy, che proponendo la musica della tradizione travalica confini e definizioni
Girando per piazze, strade e vicoli, gli Ars Nova Napoli da ormai dieci anni propongono al loro pubblico il repertorio popolare delle terre del Sud, senza fronzoli o sovrastrutture: il busker ensamble prodotto da Apogeo Records canta in dialetto, suona strumenti tradizionali proponendo pizziche pugliesi, tarantelle calabresi, serenate siciliane e classici partenopei, passando anche per spunti provenienti da Grecia e i Balcani, ogni volta facendo della città in cui si trova il proprio palco naturale.
Cuore pulsante e anima gipsy, la band crede nella libera espressione artistica e la diffonde, senza tracciare confini geografici e differenziare culture o tipologie di eventi, anzi, riversando voracemente tutto in questo secondo disco, datato 2019. “E senza acqua la terra more” è un'opera etno-folk traboccante di storia e di passione, che travalica confini e definizioni, evita le etichette e i clichés e arriva a tutti, indistintamente, pur portando con sé elementi appartenenti a momenti storici diversi ed aree geografiche confinanti, ma aventi pur sempre identità ben separate l'una dall'altra. Con la certezza che per gli Ars Nova sia la dimensione da artisti di strada quella più congeniale, e che quindi il modo per conoscerli meglio ed apprezzarne a pieno le potenzialità sia vederli suonare dal vivo, aggiungiamo che ascoltare questo album può essere già un buon inizio.
---
La recensione E senza acqua la terra more di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-13 09:49:02
COMMENTI