“Non ci siamo per nessuno”: quante volte ci siamo ritrovati a dire questa frase, in un misto di esasperazione e stanchezza? Non sorprende quindi che sia diventata anche il titolo del primo disco degli impermeabili, duo di attori-musicisti che riesce a coniugare efficacemente, nel corso degli otto brani che compongono il disco, musica e interpretazione.
La commistione riesce egregiamente, anche grazie all’abilità del duo nel misurare con precisione il peso dei due ingredienti: da un lato le storie e le atmosfere nei singoli pezzi sono scritte e raccontate magistralmente, con padronanza di voci e scrittura che ne fanno quasi immaginare una messa in scena; dall’altro, la musica non è considerata come semplice pretesto su cui declamare dei testi più o meno recitati, né come elemento accessorio e decorativo. Anzi, la determinazione del duo nell’affrontare diversi generi (partendo dalla canzone d’autore più classica in “Una mini ballata postmoderna metropolitana”, passando per il blues di “Il blues di Sergio” e terminando col minimalismo demenziale di “La canzone bipolare”) rivela tutta la cura riversata nell’approccio a questo elemento.
Un tentativo riuscito di coniugare musica e teatro, “Non ci siamo per nessuno” può rappresentare una valida pietra di paragone per tutti quei musicisti interessati a dare una dimensione più teatrale al proprio approccio verso la musica. ciao caro
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