Rieccola Veronica Marchi. Rieccola con il primo disco ufficiale, figlio legittimo di quel demo di due anni or sono, rumoroso a sufficienza per porla all’attenzione di un’etichetta discografica. Rieccola, con la sua semplicità, con la voglia di raccontare storie di ordinaria quotidianità. Non è cambiata un granché, la veronese, sempre attenta a non trasformarsi nella rockeuse di turno o in una versione stantia di cantautrice calva.
Le cinque canzoni del demo di cui sopra sono riproposte con cambiamenti minimi, quasi a voler sottolineare la bontà di quelle scelte. Ne conservano, dunque, pregi e difetti. Come l’intero album, sommerso tra alti e bassi, tra canzoni da salvare e fastidiose immersioni nella melassa. Veronica Marchi riesce ad uscirne sufficientemente bene, merito della personalità impressa a fuoco ad alcuni dei suoi pezzi. Appare chiaro nella prima parte del cd: dominato da ottime scelte, da un pop semiacustico orecchiabile e intelligente (“Bambina”, “L’anima vive”, “Fantasia”) e da un (legittimo) pensiero rivolto al mainstream (“Linea 31”).
Il resto non offre occasioni altrettanto piacevoli, colpa di qualche smanceria (e inevitabili sbadigli) di troppo, comunque lontane dalla classica caduta tra le braccia della banalità. Cosa che ci fa sperare in un futuro con qualche atto di coraggio in più da esibire. A patto di ricorrere a testi più maturi e senza inutili messaggi morali da consegnare al mondo (ascoltare "Sola" per credere").
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La recensione Veronica Marchi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-07-30 00:00:00
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