Sei ore non solo è il nostro pezzo preferito, ma è con questa canzone che abbiamo compreso meglio la natura, intima e universale, di Secondo Tempo dei Gran Torino. La band bolognese infatti ha sfornato un lavoro solidissimo, dal punto di vista e produttivo e di testi, anche se, da questo precipuo punto di vista forse ci si poteva aspettare qualcosa di più. Ma andiamo con ordine. Secondo tempo è, grosso modo, un album di rock radiofonico, con qualche incursione verso la musica indie e alternativa dei primi anni Novanta ma con una robusta impostazione pop, nascosta nei riverberi e nei riff di chitarra.
I pezzi, che si mantengono tutti quanti, a parte una lieve flessione verso il finale, su una buona qualità di arrangiamenti alle volte peccano di qualche cliché di troppo dal punto di vista testuale. Infatti se canzoni come la già citata Sei ore sono contraddistinte da liriche profonde e originali, in altri casi la sensazione di già letto, già ascoltato, sì insomma di già visto si fa strada in noi. Tuttavia, al netto dei pochi difetti e dei molti pregi di Secondo Tempo dei Gran Torino, ci sentiamo di consigliarvi il disco dei bolognesi. Con moderazione, ma ve lo consigliamo.
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