Prima di fare qualsiasi altra considerazione, non si può non notare come i Sostrato abbiano fatto una lunga gavetta, forse anche troppo lunga.
Provenienti dalla provincia di Treviso, si sono formati nel 1993 e hanno collezionato una serie di supporti importanti (ai Marlene Kuntz, ai Tre Allegri Ragazzi Morti, ai Modena City Ramblers e altri ancora) e una manciata di demo a partire dal 1996. Questo “Micromondi” li propone sotto una luce un po’ schizofrenica, al bagliore delle cui lampadine si sciolgono con facilità il post-rock da ninnananna soporifera di “Questa mattina”, il godibilissimo electro-rock saltellante di “Space shuttle” e “Supersound” (due brani che pagano un pesante debito ai Subsonica), il semi-folk a spezzatino di “Rose rosse” e il divertente sarcasmo contro certi intellettualoidi da strapazzo finti alternativi che parlano in un modo e agiscono in un altro (“La greca”).
“Micromondi” è un disco variegato, d’accordo, ma terribilmente medio. La domanda si pone inevitabile: dopo quasi dodici anni è tutto qua? Se i Sostrato vogliono continuare ad essere un progetto di tipo hobbistico, benissimo: per quello c’è tutto il tempo della vita. Ma per crederci davvero forse è ormai un po’ tardi.
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La recensione Micromondi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-10-17 00:00:00
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