Con i riferimenti di sempre, legati soprattutto agli anni ’80, i Sinezamia tornano con un album che guarda alla società di oggi
Nell’oscurità dilagante c’è un ponte luminoso che collega gli anni ’80 al 2019 in cui è stato pubblicato “Fingere di essere”, nuovo lavoro sulla lunga distanza per i mantovani Sinezamia, che dal 2004 continuano a ritagliarsi con dedizione la propria nicchia, seguendo sempre le orme di Litfiba (in primis) e Diaframma, senza rinunciare alle lezioni apprese fuori dai confini italici, soprattutto quella dei Joy Division.
“Fingere di essere” è un lavoro di lunga gestazione, se si pensa che il singolo “Nel blu” era già stato pubblicato nel 2017, ma il tempo sembra non esser stato sprecato, infatti all’interno del disco (composto, arrangiato e in parte prodotto dalla band stessa) si nota una limatura dei suoni e una cura degli arrangiamenti affinate e puntualissime per allinearsi ad un certo rock dalle imponenti sfumature dark e new wave in voga tre o quattro decenni fa. Se le influenze musicali dei Sinezamia sono quindi tutte dichiaratamente radicate negli stravaganti anni ’80, i testi di questo nuovo disco sono attualissimi e ben consci del tempo in cui vivono, riflettendo su dubbi esistenziali legati ad un’epoca fatta di virtualità e fugacità dei rapporti e che ci fa tante volte perdere di vista la realtà delle cose tangibili e “realmente reali” che vengono spesso date per scontate.
Un progetto sicuramente nostalgico, soprattutto per le sonorità, ma altrettanto attuale nei temi e ben strutturato.
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La recensione Fingere di essere (Album, 2019) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-10 22:58:03
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