"Corruption" di Giuliano Favato è un viaggio, allucinato e allucinante, nelle "contorsioni" del suono
Se dovessimo fare un gioco e associare un animale per così dire totemico ad un disco, "Corruption" di Giuliano Favato sarebbe, senza ombra di dubbio, un serpente. Già perché il disco del veneto, e canzoni come "Elevate" sono lì a confermarlo, si snoda appunto con la stessa eleganza, e un poco di inquietudine, di un serpente nel sottobosco (non sappiamo dirvi "la specie" di preciso ma quello che sappiamo è che le sue squame sono altamente fascinose). Ecco quindi che Favato, in pezzi come "Broken", forse la nostra preferita dell'intero suo lavoro, si adatta a questo "mood" striscinante, sensuale e pericoloso, grazie ad una cura per il suono che è rara nel mondo musicale moderno, donando così facendo grande fascino ai suoi pezzi. Poi certo, dobbiamo anche ricordare come qui ci si muova tra ambient, qualche piccola virata nella techno e si tenga sempre "la barra a dritta" nell'ambito della musica sperimentale, quindi non è un lavoro di fruizione immediata per tutti e, forse (anzi molto probabilmente) non è stato neppure pensato per essere tale. Album "per pochi, ma buoni", diciamo così, "Corruption" si segnala perciò per l'amore e la passione di Favato nel cesellare quel dato suono giusto in quel preciso momento giusto: se non lo capiamo appieno, forse, siamo noi ad essere "in ritardo" no?
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La recensione Corruption di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-17 08:24:51
COMMENTI (1)
Mi ha fatto davvero piacere vi sia piaciuto. Grazie delle gentili parole.