I Welkin riflettono sugli addii nel loro terzo lavoro, “Everlasting echo of a farewell”, che conferma la stabilità raggiunta con la nuova formazione
L’aver portato il conto preciso degli ingressi e uscite dei diversi membri che si sono alternati nella formazione dei Welkin dal lontano 1998 e soprattutto il fatto di aver voluto ricordare (spesso con evidente sincero affetto) tutti i loro nomi nella biografia ufficiale fa già capire quanto questa band trevigiana sia sensibile agli “addii”. E proprio a questo tema è infatti dedicato il loro nuovo album, “Everlasting echo of a farewell”, che giunge a distanza di dieci anni dall’esordio, “Waves of midnight”, e a tre da “The silent way”, con cui questo nuovo lavoro sulla lunga distanza condivide finalmente la formazione, segno probabile di una stabilità raggiunta.
Stabilità, infatti, e anche coerenza dimostrano le sette tracce che compongono “Everlasting echo of a farewell”, che pur muovendosi su terreni sonori tracciati negli ultimi due decenni del ‘900 e battuti e ribattuti a cavallo del nuovo millennio, trovano un originale trait d’union nel peculiare gusto melodico della band, lampante nel cantato (vibrante e intenso) ma anche nei cori e nelle linee di chitarra, che non emulano i miti dei Welkin (Metallica su tutti, che comunque si possono ancora rintracciare qua e là) ma cercano di dare un’impronta più personale alla scrittura.
Certo il limite è che si tratta pur sempre di heavy metal, solo leggermente ammansito da arrangiamenti che sembrano studiati per trasmettere prima di tutto le emozioni e subito dopo la potenza sonora, e quindi, con tutte le band che si sono cimentate a forgiare le proprie sfumature di questo genere, è difficile per i Welkin distinguersi veramente. Di sicuro però il quartetto veneto sta lavorando sodo per raggiungere la propria cifra stilistica e il pianoforte che ripete la stessa breve frase dissolvendosi verso la chiusura di questo disco (nel brano “Break the silence”), come se l’ultimo brano si chiudesse con dei puntini di sospensione, mostra che i Welkin non ci stanno salutando con un “addio” e che questo è solo l’inizio della loro vicinissima maturità.
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La recensione Everlasting Echo of a Farewell di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-21 19:44:27
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