PitchtorchPitchtorch2019 - Rock, Folk, Acustico

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Un disco d'esordio country-folk ispirato, emotivo e riflessivo: musica per anime sensibili

L’esordio dei Pitchtorch è un mondo differente, in cui non esiste la meta ma solo il viaggio. L’efficace interpretazione del genere Americana, declinato in ampie distese di suoni che dilatano lo spazio e il tempo dell’ascolto, produce continue panoramiche armoniche, come in un viaggio on the road. Con la mescolanza di alt-country, folk, country-western e suggestioni rock, il risultato è un godibile e piacevole paesaggio di forme e colori. Li conoscete i Calexico? Banjo, mandolino, chitarre, lap steel, reed organ, fissano una narrazione musicale che è la colonna sonora di un documentario sulla natura; la voce accarezza le note, come un maglione caldo sulla pelle nuda.

Otto brani in scaletta ci consegnano una band composta da tre elementi in ottima forma. Sono canzoni in inglese, ben scritte, accattivanti; il sound consegna malinconia all’ascolto. Immaginatevi seduti in un vagone che corre sul binario della vita: leggero ci conduce nel profondo della nostra coscienza (“Pichtorch”, “Actually is fading”), deraglia in zone surreali e fragili ma dove tutto è perfetto (“Perfectly in tune”); attraversa sentieri selvaggi e inaccessibili (“Pictures are going wild”); avanza su superfici in ombra dove si cerca di rimanere umani (“Dear old seagul”, “Not on Sunday”, Seashore”).

E’ un signor debutto, un disco pieno di armonia, un lavoro che, dalla prima all’ultima nota, è rivolto al lato pacato e riflessivo dell’ascoltatore in viaggio dentro e fuori di sé. Assolutamente da ascoltare.

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La recensione Pitchtorch di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-22 18:58:00

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