Gabriele Bombardini: un punto d'incontro fra mondi diversi ed epoche lontane
La relazione fra musica per così dire colta e musica più popolare si è fatta negli anni sempre più solida e biunivoca. Sin dagli anni d'oro del prog e della sperimentazione più filosofica del rock la musica colta è stata usata e rivisitata come provocazione e per ampliare un discorso lungo decenni sulla legittimazione delle composizioni meno tradizionali.
Ora guardandosi indietro è abbastanza evidente che quella specie di "guerra fredda culturale" sia stata vinta dai vari ELP e Pink Floyd, e da allora di generazioni di eredi ne sono nate tante.
Gabriele Bombardini ne è un palese esempio. Al suo terzo album ha portato sulla sua chitarra uno dei grandi nomi della musica colta, uno di quegli altissimi Maestri che tutt'oggi ha da insegnare.
Non è appunto il primo ad esplorare la musica colta con un'ottica più "popolare", ma è il suo approccio ad essa che lo rende interessante. In "Rossini, Electric Relations" Bombardini scomoda Rossini senza coverizzarlo (alla Malmsteen per intenderci), ma puntando invece a creare una sorta di omaggio alla musica e allo stile del Maestro, in un'azzardata ma intrigante modernizzazione della sua poetica musicale.
È curioso notare come già la discografia di Bombardini evidenzi questo connubio fra i due mondi di cui sopra: nel precedente album l'omaggio ai Pink Floyd era parecchio evidente sia nel sound che nei nomi di alcuni brani, e qui sin dal titolo dell'album è chiaro a chi si stia guardando, eppure in entrambi si possono trovare elementi cari alle due sfere musicali.
Lo stile di Bombardini è composto da tante tecniche e tante età: lunghe note psichedeliche figlie degli anni 60/70, loop campionati dalle opere di Rossini che riportano i brani in un mondo dopo gli anni 80/90, un'interessante sperimentazione elettronica fatta di patch generative dal caratteristico sound ostinato e futuro che vanno a spiegare meglio quell'"Electric Relations" del titolo dell'album ma che omaggiano anche quella frenesia ritmica del Rossini.
"Rossini, Electric Relations" è un album estetico, profondo e comunque piacevole all'ascolto, e considerando la rarità con cui questa triade si verifica dovrebbe già bastare per immergersi subito nell'ascolto.
---
La recensione Rossini, Electric Relations di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-24 10:58:12
COMMENTI