CadoriEmisfero australe2019 - Elettronica, Alternativo, Shoegaze

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Cadori ci porta in un luogo delicato e surreale in cui i corpi sonori levitano trasportati da una gravità leggera e lunare tra cantautorato e IDM

Torna Giacomo Giunchedi dei Torakiki con le sperimentazioni del suo Cadori, che in questo nuovo lavoro sulla lunga distanza, “Emisfero australe”, si spingono ancora un po’ più in là rispetto ai precedenti lavori dell’artista abruzzese (ma bolognese d’adozione).

Undici le nuove tracce prodotte con questo progetto solista (avvalendosi delle rifiniture apportate da Justin Bennett degli Skinny Puppy) interamente composte, registrate e mixate da Giunchedi nel suo studio di casa. Senza trascurare completamente le amate chitarre (a cui è concesso ancora spazio, soprattutto in pezzi come “Lanzarote” e la title-track), in questo lp Cadori orienta però gli spotlight della composizione verso panorami elettronici disegnati da sintetizzatori e campionamenti, seppur rigorosamente “reali”, realizzati cioè suonando dal vivo piuttosto che attraverso i consueti plug-in, per restituire un effetto più “naturale” e autentico anche ai suoni elettronici.

L’impressione è quella di trovarsi di fronte a sculture di ghiaccio islandese à la Sigur Rós rinforzate da una resina à la Aphex Twin attraverso l’appuntito tocco del cantautorato italiano vicino a Garbo e a Franco Battiato in versione sussurrata e quasi dream pop.

Introdotto da una suite di otto minuti e mezzo (“Rosae”) l’album procede su atmosfere impalpabili ed eteree, tra visioni oniriche e soffuse che raccontano un romanticismo metropolitano, intenso e introspettivo. Nonostante la presentazione sostenga il contrario, non tutti i brani di questo “Emisfero australe” sono avvolti da un’atmosfera “notturna ed elettrica”, infatti ci sono pezzi (“Ombre facili” su tutti) che invece mostrano le pallide luci delle mattinate nordiche e nebbiose travolgendo in una malinconia sfumata da mille toni di bianchi e grigi.

L’“Emisfero australe” di Cadori è insomma un luogo delicato e surreale in cui i corpi sonori levitano trasportati da una gravità leggera e lunare e ribadiscono ancora una volta l’estrema eleganza e sensibilità di questo autore.

 

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La recensione Emisfero australe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-16 14:16:10

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