Un album con del carattere che può dire la sua anche fuori dai confini nazionali.
Una piacevolissima frequenza e intensità avvolgono la voce di Emanuele Durante in "Sense of Unrest", un'apertura d'album che la dice lunga sull'impronta intima che l'autore ha voluto imprimere all'intero lavoro.
Rientrato dalla cosmopolita Londra (dove Circlelight ha trovato i natali come «four-piece indie rock band» -così scrive l'autore), Emanuele Durante decide di dare voce al suo Ties and Struts. Si tratta di un disco che, come ammette l'artista, è una ricerca, in musica, di un equilibrio che riguarda tanto chi quella musica la compone e la vive, quanto le stesse atmosfere che crea attraverso essa. Abbiamo consapevolmente scritto artista, perchè ciò che Durante oggi propone dimostra estro e talento, senza tradire i propri propositi compositivi: «atmosfere rarefatte tipiche di certi esponenti dell’alt-folk americano con melanconia e intrecci armonico-melodici di influenza brit».
Sette tracce che parlano di chi scrive ma anche di ascolta. Dopo una open track che è un viaggio di ritorno attraverso boschi di abete, cime innevate e un cielo terso al quale consacrare il proprio amore, arriva "Stay Away", un ritorno a casa che sa di malinconia e già voglia di ripartenza. La semplicità di una chitarra «alt-folk americana» (influenza cara a Durante) e la voce pulita e fresca dell'autore lasciano il giusto spazio all'immaginazione dell'ascoltatore: si può vagare tra i tornanti panoramici di un limpido Canada e un attimo dopo essere sulle scogliere di Moher in un giorno di nebbia.
Nelle sette (più una) tracce di Ties and Struts, i «momenti e le sensazioni appartenenti ad una fase precisa della vita dell’autore» (si legge nelle note di descrizione dell'abum) vengono consacrati o esorcizzati attraverso la musica. E per quanto possa avvertirsi la rabbia e l'inadeguatezza, specialmente in brani come "Little Help" o la minimal "Cellar Door", Ties and Struts indossa la forza di chi ha saputo lasciarsi influenzare da correnti altre, senza perdere il proprio centro.
Circlelight tira fuori il carattere (diciamolo alla francese, questa volta) nel suo Ties and Struts e siamo convinti che abbia la stoffa di chi possa suonarle, anche ben oltre le italiche frontiere.
---
La recensione Ties and Struts di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-03 16:35:00
COMMENTI