“Camera da musica” è un ep carino, oserei dire ludico in cui l’espediente della voce femminile aggiunge quel tocco particolare, speziato all’originale idea di partenza, svettando però in maniera netta sull’ancora acerbe barre di Dylan
L’accoppiata rapper “dolce” + voce femminile, specialmente se quest’ultima risponde al nome di Carolina, (no, non stiamo parlando della più famosa omonima marchigiana) mi ha fin da subito, forse inconsciamente, indotto ad un paragone con Dutch Nazari. In effetti, ad essere sinceri, la seconda strofa di “Vecchi solai”ricalca in più punti lo stile di “Da capo”.Ciò detto, se quest’attitudine manieristica diffusa per tutto l’album mi aveva inizialmente “cringiato”, ho cominicato ad apprezzare “Camera da musica” proprio riascoltandolo per cercare di cogliere le diverse allusioni, le ispirazioni, i riferimenti che, di canzone in canzone, si dipano tra i suoi versi come in una piccola versione rap del Cluedo.
Il primo lavoro del giovane rapper milanese Dylan è un elegante potpourri che mischia le più disparate correnti rap in chiave lo-fi spaziando dalle sonorità trap di “Bruce Wayne” a momenti palesemente “Teduani” di “TSO”, passando per pezzi come “Lucciole” (canzone che contiene un’esplicita citazione di Guè Pequeno che non vi svelerò, fa parte del gioco) che non sfigurerebbero in un album di Ernia e “Himalaya”, composta sull’originale traccia di Turner Jimmy“For You”.
Quasi un mixtape, nulla di nuovo. “Camera da musica” è un ep carino, oserei dire ludico in cui l’espediente della voce femminile aggiunge quel tocco particolare, speziato all’originale idea di partenza, svettando però in maniera netta sull’ancora acerbe barre di Dylan alla ricerca di uno stile che lo contraddistingua realmente. Con una messa a punto generale, un duo che potrebbe rivelarsi molto interessante.
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La recensione CAMERA DA MUSICA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-20 17:06:00
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