I Vendemmia Tardiva sono una band che si vorrebbe ad ogni festa per la capacità di diffondere spensieratezza e allegria come il buon vino
La vendemmia tardiva non è la consuetudine preferita dai viticoltori italiani anche se, a quanto pare, produce un vino più pregiato rispetto alla vendemmia tradizionale. Tra i cultori di questo particolare metodo da ormai quasi tre lustri ci sono appunto i senesi Vendemmia Tardiva, che, fregiandosi proprio di questo nome, sin dal 2005 hanno deciso di deliziare le orecchie, i palati e i fegati con una fermentazione di suoni dal gusto più naturale e corroborante.
Dopo il raccolto del 2019, i toscani hanno avviato la pigiatura (di tasti) e la diraspatura (di chitarre spumeggianti), facendo macerare e fermentare il mosto ritmico ottenendo così la loro più recente creatura: “Batuffoli di calcestruzzo Vol.1”, un ep fulmineo (il pezzo più lungo dura due minuti) ottenuto da grappoli di uva punk di origine controllata lasciati a maturare direttamente sulla pianta.
L’ep si presenta di un bel colore intenso e luminoso, dal retrogusto goliardico. Si ritrovano sentori di folk da osteria e di ritmi in levare fruttati al gusto ska con testi che portano una leggera sensazione speziata e pungente raccontando ironiche scene di vita universitaria (“Universitari”), di goffe seduzioni e fraintendimenti (“Gioco di sguardi”), di lamentele verso i produttori di carte geografiche che “non sono affatto pratiche, quando devo ripiegarle riesco sempre a incasinarle” (“Carte geografiche”), e di poetiche visioni (“Alla fiera delle sensazioni”). Menzione a parte per “La legge del gregge” poiché è il pezzo che meglio rappresenta l’intera ideologia di questa band: la canzone infatti si schiera in difesa delle nuove generazioni di bevitori criticate dalle vecchie generazioni perché in realtà “c’è sempre stato chi beve per belare”.
Al netto dell’ascolto che trascorre fin troppo fugace (e dei ripetuti “play” cui costringe), i Vendemmia Tardiva hanno saputo creare ancora una volta un bouquet sonoro frizzante ed etilico, fatto di brani cantabili e briosi ricchi di aromi melodici che ne ingentiliscono il gusto.
Una band che si vorrebbe ad ogni festa per la capacità di diffondere spensieratezza e allegria come il buon vino.
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La recensione Batuffoli di calcestruzzo vol.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-17 18:32:41
COMMENTI (1)
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