Matteo Gubellini Mi tengo d'occhio 2019 - Cantautoriale, Rock, Acustico

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Una penna che, pur senza inventarsi nulla di nuovo, ha saputo ritagliarsi il proprio (meritatissimo) spazio tanto con i disegni quanto e con e parole.

Matteo Gubellini è un artista a tutto tondo, nato a Bergamo nel 1972, si diploma alla scuola del fumetto di Milano, illustratore e autore di libri, contemporaneamente, continua a coltivare la propria passione per il teatro tenendo diversi cosi in giro per tutto lo Stivale e divenendo docente d’illustrazione e teatro dell’ombra presso l’Istituto Palladio di Verona. Insomma, che la musica sia un passatempo o un ulteriore forma con la quale si manifestata la sua immensa creatività non c’è dato sapere.

L'ennesima fatica discografica di Matteo è un’ottima prima prova di debutto. “Scrivo canzoni e porto in giro il mio repertorio accompagnandomi con la chitarra”, ma la natura istrionica del proprio autore inevitabilmente si riflette nelle canzoni dell’album che non può limitarsi ad una parodistica imitazione di qualche cantautore. “Mi tengo d’occhio” si libra con grazie tra le arie giullaresche della title track, sulla dimensione acustica di “Hai sognato che ero morto” così come nella quasi paradossale “Leo”, a parer mio, una traccia dei Nirvana interpretata dal cantante dei Viito.

Sei pezzi densi d’ironia, black humor, situazioni strampalate al limite del surrealismo. Una penna che, pur senza inventarsi nulla di nuovo, ha saputo ritagliarsi il proprio (meritatissimo) spazio tanto con i disegni quanto e con e parole.

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La recensione Mi tengo d'occhio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-23 17:44:00

COMMENTI (1)

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  • MatteoGubellini 5 anni fa Rispondi

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