Dos Cabrones Accanimento Terapeutico 2019 - Noise, Grunge, Alternativo

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Un album composto con l’acceleratore pigiato. Una jam lunga Sei tracce in grado di ricordare tanto i Melvins quanto gli Zu

Innanzitutto, dovete spiegarmi quale nesso, quale legame inspiegabile, intercorrei tra i gruppi hardcore\metal italiani e i nomi ispanici. Manco facessero reggaeton. Non me ne capacito.

Guardando attentamente Marco Brentazzoli (chitarra, loops) e Riccardo Brusori (batteria, samples) ho rischiato di scambiarli per una di quelle improbabili coppie di amici che, in programmi su canali come Dmax, “pimpano” pick-up Ford e berline americane bevendo whisky moonshine. I Dos Cabrones sono un duo “mescaline noise grunge” bolognese, “Accanimento Terapeutico” è il loro bellissimo primo lavoro ufficiale edito per l’etichetta indipendente Deambula Records.

Un album composto con l’acceleratore pigiato. Una jam lunga Sei tracce in grado di ricordare tanto i Melvins quanto gli Zu anche alle orecchie di un utente come il sottoscritto che, a determinate sonorità, non è del tutto avvezzo. Un’opera prettamente strumentale in cui le voci compaiono principalmente sotto forma di sample (tra le altre citazioni ricordiamo un “cameo” di Samuel L. Jackson in Pulp fiction), coadiuvata dalla compattezza del sound e dai titoli espliciti (leggasi “Burning Hymens”), adempie perfettamente al suo intento romantico, ottocentesco: esprimere un certo malessere, se non addirittura una vera e propria critica sociale, senza proferire parola.

Se dovessi immaginarmi Fratelli Calafuria reinterpretare i Mudhoney ne uscirebbe qualcosa di simile.

Bravi.

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La recensione Accanimento Terapeutico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-31 16:21:00

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