Un disco che lascia senza respiro servendosi di tempi dispari, riff fulminanti e composizioni ricercate
Quando si ha la sensazione di attraversare un buon momento di forma e di ispirazione c'è il rischio di apparire troppo sicuri di sé o di non riuscire ad essere obiettivi. Così, se il nuovo album dei Treehorn si intitola "Golden Lapse" la sensazione è innanzitutto di curiosità riguardo al rispetto delle aspettative.
Ma che si tratti di un "momento d'oro" è ben presto confermato, fin dai primi brani in scaletta: l'ultima fatica della band piemontese è un treno che non effettua fermate, martellando senza sosta dal principio.
Non una novità assoluta nel loro sound, ma certamente un passo in avanti di dimensioni notevoli: gli otto anni dall’album d’esordio "Hearth" non sono trascorsi invano, ma hanno definito in maniera più nitida l'identità del gruppo, capace di esprimere un suono proprio, ma sono anche serviti per affinare la capacità compositiva e migliorare la qualità delle produzioni.
Il risultato è notevole e "Golden Lapse" un disco che lascia senza respiro servendosi di tempi dispari, riff fulminanti e composizioni ricercate, spaziando tra l’hardcore, il noise, lo stoner, lo psych-rock e il grunge, senza rimanere confinato in nessuno specifico campo.
Un ritorno in grande stile che accende una luce che ci auguriamo splendere a lungo; l’energia vitale e creativa e la ricerca sonora alla base dell’album sono il giusto viatico per la costruzione di un percorso originale e di un sound pronto ad uscire dai territori nazionali.
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La recensione Golden Lapse di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-11 10:49:19
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