Nonostante la cura con cui questo cd è confezionato, mancano quasi del tutto le note personali, i nomi dei componenti, ecc. Bisogna allora affidarsi al sito internet per saperne di più. Qui dopo una discreta attesa dovuta al caricamento della pagina in Flash, apprendiamo che i Benzodiazepine sono in pista da una decina d’anni e che dopo inizi all’insegna del trash metal (sic), si sono orientati verso il crossover funky-metal. Nel frattempo, demo, concerti, partecipazioni a festival… le solite cose che ogni gruppo fa da che mondo e mondo.
Prodotto dall’etichetta Kose Nostre, il loro primo lavoro ufficiale, il mini-album “Zero”, parte abbastanza bene con un funk veloce, brioso e scatenato. L’entusiasmo si spegne dopo circa 90 secondi, quando inizia la seconda traccia e con essa un coacervo di stereotipi ammassati alla rinfusa. Effetti wah wah datati, assoli strabordanti, una batteria prevedibile in tutti i suoi stacchi, una voce da rap metal uguale a tanti altri si fondono in una sorta di riassunto di quello che passa nelle birrerie e nei piano bar della nostra penisola. Il campionario è quasi completo e i titoli delle loro canzoni (“Ridicolo”, “Zero”, “Chi è il colpevole?”) sono quanto mai autorefereziali.
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La recensione Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-08-19 00:00:00
COMMENTI (1)
Scusate, potete gentilmente indicarmi in quali birrerie e sopratutto in quali "piano bar" (!?!) mettono i BENZO?!? Personalmente purtroppo non ne conosco, se ne conoscessi ci pianterei le tende...opinioni...
La recensione mi sembra piuttosto superficiale, probabilmente fatta perchè "si doveva fare", peccato, fortunatamente siamo in molti a non pensarla così (e non solo "fan" come me, ma anche persone che con la musica ci lavorano...), i benzodiazepine sono tra le band underground che preferisco, sia per tecnica che contenuti...