Festaioli ed eccentrici, questi “giganti” cantano e ballano storie quotidiane in maniera scanzonata ma non priva di riflessioni
Dominando il mondo con la loro altezza i giganti sembrano indistruttibili ma mai nessuno si è fermato a pensare che da quell’altezza possono facilmente soffrire di vertigini! È un problema serio che i comuni mortali spesso sottovalutano ma per fortuna la causa è stata abbracciata con dedizione da questa band che ha deciso di chiamarsi proprio Vertigine dei giganti, puntando così i riflettori su questa problematica.
Scherzi a parte, la formazione veneziana ha recentemente sfornato un lavoro intitolato “Up-nea”, pullulante di suoni curati, levigati ed energizzanti, citazioni a raffica (tra cinema, serie TV e molto altro) e una produzione che guarda al mainstream in una fusione sonora che si pone a metà strada tra Litfiba e Jovanotti, con pulsioni funkeggianti e rimandi blues.
La nostra Vertigine dei giganti la testa tra le nuvole un po’ ce l’ha eppure si rende conto di essere anche “dipendente dalla forza di gravità” (come si canta nella title-track) e infatti nelle liriche di questo disco lo sguardo del combo veneto è puntato sulla società e su scene di vita quotidiane (la forza di gravità che li tiene con i piedi per terra) ma gli argomenti sono trattati spesso in maniera divertente e insolita, provando a considerare le cose da una prospettiva diversa.
Da un verso come “life is a bitch, life is a beach, la vita a volte è troia a volte è come una spiaggia”, tratto da “Flusso di incoscienza”, si può comprendere lo spirito giocoso di questa band festaiola ed eccentrica che pur con tono scherzoso non rinuncia a dire la propria su “un mondo che cerca di toglierti il fiato”.
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La recensione Up-nea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-07 11:36:26
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