Un disco compatto e potente per una band che potrebbe osare di più senza snaturare la propria identità
È un disco compatto e potente "The Halo Behind the Sun" degli Aries Field.
"Basato sugli avvenimenti in Asia durante la Seconda Guerra Mondiale", come recitano le note di copertina, l'album si mantiene costantemente su atmosfere dense di pathos e tensione emotiva, virando spesso da toni drammatici al desiderio di un' energia vitale e costruttiva.
Musicalmente siamo nei territori di un hard rock - metal progressive piuttosto acceso, la cui carica viene però talvolta mitigata da un intelligente uso delle tastiere. Certo, è innegabile nel suono complessivo, l'album soffra il legame troppo stretto con gli standard di un genere che ha già detto molto alla storia della musica, senza un'intenzione troppo convinta a muoversi in direzioni più personali. D'altra parte però, "The Halo Behind The Sun" offre più di un momento da cui si evincono le potenzialità della band, al di fuori di schemi predefiniti: la solida compattezza di "Sword of Time" ad esempio, così come le atmosfere dilatate di "Land of No One" o di "Trail of Blood", fino agli emozionanti crescendo di "Revelation" che mettono in mostra la forza di una band che sa sfoggiare le sue armi ma che potrebbe osare di più senza snaturare la propria identità.
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La recensione The Halo Behind The Sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-14 12:33:53
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