Dal jazz alla world music, per un disco che mostra tutte le anime che la musica può avere
La musica può avere tante anime e ognuna di loro lascia un segno in chi ha il coraggio e la fortuna di sperimentarle. Non è certo una sorpresa, quindi, sentire tracce di world music nel primo album firmato dalla polistrumentista modenese Anna Palumbo, “Davvero”. Nonostante la palese italianità dell'autrice, infatti, numerosi segni di musica africana, brasiliana, tango, afrobeat, jazz e musica folk vanno a comporre un disco polimorfo, variegato e versatile, che mette in chiaro tutto ciò che chi scrive ha approfondito nel corso del proprio multiforme percorso artistico.
Dopo un inizio piuttosto sommesso (“Anima di cartone” e “Davvero”), “Con queste tre dita” alza l'asticella e apre la strada, una strada ampia e sicura che poi si dirama in vicoletti e sentieri secondari, i quali portano dritti ad altre culture e ad altri autentici modi di esprimersi (“Aremo Rindineddha”). Ci sono passaggi interamente strumentali ed altri disegnati dalla voce - con fisarmonica, sanza e kalimba ad amplificare la multietnicità di questo lavoro – che fortificano l'idea che Anna Palumbo si muova al proprio meglio quando si trova in acque popolari, che siano esse africane, brasiliane, argentine oppure, genericamente, latine (“Tango nuevo, fisa vecchia”). E non avere paura di conoscere la diversità riuscendo a farla diventare la propria forza non può che essere un atto positivo.
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La recensione DAVVERO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-22 17:29:19
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