"In The Middle Of The Path" è un disco importante per capire come con la musica si possa fare, anche, filosofia
Gli oltre undici minuti di "Ataraxy", la quinta e ultima traccia di questo "In The Middle Of The Path", non solo è la nostra composizione preferita di tutto il lavoro ma è anche quella più importante per comprendere il "fine ultimo" di Alessandro Barbanera. Già perché l'artista umbro, utilizzando un termine di così profondo significato filosofico, giustappunto "atarassia" ci ha fatto aprire gli occhi e ci ha fatto comprendere meglio come tutto quanto il suo lavoro, un lavoro condotto con grande pervicacia e cura, oltre che eleganza, abbia un coté filosofico notevole, financo affascinante. Ecco, prendendo proprio spunto da quell'atarassia propugnata a suo tempo da Epicuro, ovvero quell' "assenza di tribolazioni, quello stato di assenza di agitazione" che è un po', guarda caso, il fine ultimo dell'epicureismo, questo disco ci ha impressionato per il fatto di grondare letteralmente di sperimentalismo e di una cura dei suoni fuori dal comune. Barbanera realizza così un album pieno zeppo di riferimenti sonici dotti e di soluzioni compositive ardite che, certamente, non ne fanno un'ascolto alla portata di tutti, è vero, ma lo rendono anche quel "cimento" per chi non si ferma alla classica canzone radiofonica da tre minuti "cotta&mangiata". Qui ci troviamo, è evidente, di fronte all'alta cucina del suono no?
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La recensione In The Middle Of The Path di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-23 08:21:39
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