Un disco appassionato che distrugge i ponti della modernità per costruire castelli incantati fatti di suggestioni e suoni evocati dal subconscio
Il polistrumentista Alessio Manis dà vita ad una serie di composizioni ipnotiche e malinconiche raccolte sotto il titolo evocativo di “Burning bridges and building castels”, lavoro sulla lunga distanza che presenta Manis come un appassionato di sonorità vintage nonché come un compositore sensibile e con una spiccata attitudine alle divagazioni strumentali per sondare i posti più oscuri e segreti dei pensieri.
Le influenze psichedeliche di gruppi di 4 o 5 decenni fa (Pink Floyd su tutti, ma anche King Crimson o Caravan) sembrano esser state ben apprese dall’artista (italiano di nascita ma svedese d’adozione) che le utilizza per decorare le linee delle chitarre e far fluttuare nell’aria i suoni sintetici ed evanescenti delle tastiere, dando l’impressione di un unico flusso di (in)coscienza sospeso tra sogno e realtà e lungo undici brani, tra visioni allucinate e improvvisi tuffi introspettivi.
Il timbro vocale del nostro è caldo e leggermente rauco e talvolta sa ammaliare con profonde interpretazioni benché certe volte la voce risulti meno calibrata e più cruda rispetto all’impasto sonoro evanescente e morbido, dando in certi momenti l’impressione di non essere particolarmente a proprio agio nell’onirico panorama sonoro allestito dagli strumenti, benché a conti fatti questo sembri più un piccolo difetto di registrazione e missaggio che non di interpretazione. Tuttavia davvero trascurabile per un lavoro autoprodotto e completamente composto e registrato dall’artista stesso in cui è possibile trovare numerosi spunti di interesse e arrangiamenti curati al limite dell’ossessione.
Un disco appassionato che trasporta in un altrove, un luogo che distrugge i ponti della modernità per costruire castelli incantati fatti di suggestioni e suoni evocati dal subconscio.
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La recensione Burning Bridges and Building Castles di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-08 19:59:09
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