Ok, lo sappiamo benissimo. Quando parte "L'amore universale", la quinta traccia di questo "Voto amore" dei Flutua si potrebbero contare almeno una ventina di riferimenti, specialmente della musica italo-synth degli anni Ottanta, di band grandi e piccole. Eppure, nonostante l'ovvio "tributo/omaggio" alla tradizione, la band di Como trova, un po' incredibilmente, una propria "linea di condotta" che li rende personali e, soprattutto, brutalmente orecchiabili. Già perché l'elettronica dei Flutua (ri)torna, finalmente, a essere tutta da ballare, senza troppi fronzoli, elucubrazioni mentali o pesanti discorsi filosofici. Intendiamoci: il disco è ricco di sfumature e presenta anche dei pezzi come "Lux", forse la nostra traccia preferita tra tutti, dove al groove si aggiunge anche un certo peso specifico nel testo. Tuttavia la cosa che davvero conta, o che comunque in sede di recensione ci piace rimarcare con forza, è "la pacca" dei comaschi, veramente difficile da rintracciare in band contemporanea, almeno sulla scena italiana. Ed è così che questa dance venata di trip-hop è una formula che ci sentiamo non soltanto di sposare ma anche di consigliare ai nostri amici. Non saranno la band più "impegnata" sulla piazza ma i Flutua per ballare il venerdì sera funzionano come se fossimo ancora nel 1985. E se vi vengono in mente band quali The B-52s non siete tanto distanti da centrare il mood giusto.
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