Be a Bear devo andarmelo a sentire ad un concerto o a ballarlo in un club? Un’opera geniale perché dadaista, spontanea, naturale e totalmente registrata con un iphone.
Nel linguaggio comune con orso, oltre al tenerissimo mammifero, s’intende indicare una persona dalla poca propensione sociale, ecco perché spesso, con un’accezione ben più positiva, lo stesso termine diventa attributo adatto a decine di creativi.
Innanzitutto dovete spiegarmi una cosa: Be a Bear devo andarmelo a sentire ad un concerto o a ballarlo in un club? La risposta a questa domanda < probabilmente in entrambi i contesti risulterebbe adeguato > è in fondo la sintesi massima dello stesso progetto, non ci sarebbero altre parole da aggiungere. Che sia un rock elettronico al quale mancano le parole per suonare come gli MGMT o un glam-pop ricco di sintetizzatori poco importa. Serve davvero un’etichetta?
“Martin Doesn't Agree”, il quarto ep ufficiale dell’artista bolognese, Un lavoro che andrebbe premiato (anche ed) esclusivamente per la portata del risultato pervenuta attraverso una totale (e probabilmente voluta) mancanza di mezzi, con uno studio di registrazione sintetizzato in un iphone (del quale, almeno, ora vorremo conoscere il modello). Le reminescenze del precedente progetto di Filippo (la band ska-punk de Le Braghe Corte) continuano a quindici anni di distanza a riversarsi nell’attitudine anarchica dell’ep, nei suoi ritmi incalzanti quando nei titoli delle canzoni creando un ensemble assurdo di riferimenti e stili. Un’opera geniale perché dadaista, spontanea, naturale per quanto cervellotica, lontana dai ogni cliché e dalle velleità artistiche alte, ma spesso vacue, di tanti altri progetti.
Chapeau.
---
La recensione Martin Doesn't Agree (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-18 15:39:00
COMMENTI