Split A.N.A.L.E. Vol. 1 2018 - Industrial, Etnico, Ambient

A.N.A.L.E. Vol. 1 precedente precedente

Una compilation eterogenea, con tanta ambient ma anche vibrazioni world e voci femminili, battezzata da un acronimo misterioso.

Dal titolo e dalla prima traccia secondo dialogo tra vocette era lecito temere il peggio del trash, e invece dalla seconda traccia in poi A.N.A.L.E. si rivela una piacevole compilation di elettronica e dintorni. Eterogenea e dalle molte voci, difficilmente inquadrabile come Il suo titolo (un acronimo di cui non conosciamo il significato). C’è molta ambient/drone in varie forme e differenti atmosfere: la morbida ’Hangman’ di Abracadarab, l’hauntology di ’I Stand Alone’ e dei 13 minuti della mastodontica ’Oceans’, quella tendente al glitch di NIKINIK e il noise pesantissimo e ultra distorto della conlcusiva ’White Whore’. Qualche vibrazione etno-world risuona invece in ’Seven Towers Winged Children’ , nell’IDM aggressiva di ’Antenna’, e nel raga-rock con qualche vibrazione à la 99 Posse era Meg di Tilak e della loro ’Completamente piuma’. Insieme alle sempre sorprendenti sperimentazioni vocali di Marina Mulopulos’ (’Noises’) i Tilak sono un diversivo fuori traccia rispetto al resto ma piacevole, in un album in cui il livello qualitativo non è sempre omogeneo (qualche suono poco addomesticato o troppo banale qua e là) e che però riserva più di qualche ascolto interessante e inaspettato.

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La recensione A.N.A.L.E. Vol. 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-12-06 10:46:06

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