Un esordio con i colori dell’it-pop che racconta storie comuni a tanti ventenni e trentenni d’oggi, con uno sguardo attento e critico sulla realtà odierna
Decisamente al passo coi tempi la musica di Francesco Salamone (synth, chitarra e voce), Andrea Tarantino (chitarra) e Ferdinando Vella (voce e basso), ovvero i Fagiani, che si veste dei colori dell’it-pop pur cogliendo ispirazioni più varie (dalla new wave al pop elettronico, dal cosiddetto “indie” al cantautorato) e racconta storie comuni a tanti ventenni e trentenni d’oggi, con uno sguardo attento e critico sulla realtà che li circonda.
I tre dichiarano di provenire dal Sud benché la loro band sia nata in quel di Milano e “Giallonardo”, il loro debut album autoprodotto, è un moderno e frizzante gioco di beat ritmici che sorreggono un vivace tripudio di melodie leggere e orecchiabili su cui vengono intonati testi semplici ma non banali, che, come si diceva prima, traggono principalmente le loro ispirazioni dalla quotidianità odierna ma anche da pensieri più personali e introspettivi.
La freschezza delle musiche decisamente catchy (e, a dirla tutta, dolcemente ruffiane) è in realtà solo la cornice che circonda quadri talvolta romantici, altre volte più malinconici e che altre volte ancora dipingono scene tragiche e a tinte fosche (come nel caso di “L.T.S.D.D.R.”).
Complessivamente “Giallonardo” è dunque un disco variegato e scorrevole, con qualche brano più illuminato (“Isole”) e pochi momenti trascurabili (“Nitro”, che sembra più una base a cui manca la voce che non un pezzo strumentale vero e proprio), di cui si apprezza sicuramente la spontaneità delle composizioni e la capacità di alternare pezzi più allegri e veloci con altri più pacati e languidi mantenendo lucida la visione finale.
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La recensione Giallonardo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-16 14:32:43
COMMENTI (1)
Condivido la recensione e ritengo che quest’album meritasse maggiore visibilità