Rock d’autore con un sound d’antan, tra Battiato e Manuel Agnelli
In qualsiasi tipo di recensione bisognerebbe discernere un giudizio personale e soggettivo da quelle professionale ed oggettivo, in casi come questi, non sempre le due visioni collimano. L’omonimo album di debutto della formazione lombarda La Troupe non è sicuramente il disco che fa per me, ciò detto, sono sicuro sia in grado di emozionare orde di nostalgici over quaranta.
I riferimenti sono fondamentalmente due, o meglio, i riferimenti che il sottoscritto ha captato maggiormente sono questi: Franco Battiato, per quanto concerne i testi. I retaggi del maestro catanese appaiono evidenti soprattutto nella prima metà dell’ep che si distingue per una complicata ricercatezza delle strofe. “La troupe” è un lavoro che pur vertendo su sonorità completamente diverse non si disgiunge mai nettamente dalla nostra fervida tradizione cantautoriale. Il secondo elemento importante è il rock italiano, muscoloso ed impegnato, dei primi anni 90, con una menzione particolare per Afterhours. Ascoltando, ad esempio, “Considerami” la sensazione, a tutti gli effetti, è quella di avere a che fare con un brano scritto da Manuel Agnelli.
Rock d’autore con un sound d’antan che, certamente, pur non rientrando nelle mie corde (giovane e superficiale pischello appassionato di trap) sarei scorretto a non consigliarvi. In definitiva, Un’ottima prova.
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La recensione La Troupe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-18 15:05:00
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