Un disco pressoché monotematico che fatica a decollare
Il cantautore partenopeo Lelio Morra debutta sulla scena musicale con "Esagerato", album composto da nove brani che condensano i trascorsi sentimentali dell'artista. Focus centrale di questo lavoro è infatti la fine di un'importante storia d'amore "uccisa dalle lacrime" ("Giganti"). Il concetto viene riproposto più volte all'interno del disco, sotto forma di doloroso ricordo di ciò che è stato, piuttosto che nelle parole severe ricevute dalla migliore amica dell'ex fidanzata ("O2G"). Il trauma provocato dalla fine della suddetta storia d'amore viene superato solo all'altezza della settima traccia, "Gli Aeroplani", con la quale l'artista sembra lasciarsi alle spalle il desiderio di tornare assieme alla sua amata, arrivando ad affermare "sto bene solo quando non ti ho davanti". La scarsa originalità tematica del lavoro si rispecchia, ahinoi, anche sul versante musicale. Purtroppo, infatti, i brani profumano di già sentito, rimandando inesorabilmente a quell'itpop della scuola di Galeffi o Gazzelle (simili a Morra anche quanto a timbro vocale). Ed è un peccato, perché le potenzialità dell'artista si percepiscono chiaramente e vengono vanificate nel tentativo di affibbiare ad ogni canzone la massima orecchiabilità possibile a scapito della forma. Insomma, vogliamo vedere uno sforzo maggiore sul versante compositivo-creativo. Siamo assolutamente sicuri nell'affermare che, con un lavoro meglio orientato in questo senso, ci saprà convincere totalmente.
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La recensione Esagerato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-31 17:41:22
COMMENTI (2)
Onestamente, non mi pare che il focus centrale dell'album sia una storia d'amore finita, piuttosto mi arriva come una fotografia dell'artista in tutte le sue sfaccettature.
Tra le sfumature dell'album ci sono senz'altro romanticismo, nostalgia e malinconia ma definire l'album solo questo mi sembra riduttivo. C'è anche spensieratezza, solarità, voglia di mettersi in gioco, c'è ironia, si parla di sogni e si raccontano aneddoti di vita.
Proprio su questo, penso sia oggettivo dare una nota di merito a Lelio per la sua capacità di raccontare tutto ciò con naturalezza.
Per cui non mi arriva nemmeno l'affanno per la ricercatezza delle sonorità citate nella recensione, ne rispetto l'opinione ma non la comprendo.
Per come la vedo io, Lelio non poteva scegliere titolo migliore per l'album, associando per l'appunto due facce della stessa medaglia (che è la vita, se vogliamo) nel termine "Esagerato", l'accezione negativa italiana e quella napoletana che è solo positività e stupore.
Penso che questo dualismo si associ perfettamente al disco che è qualcosa di nuovo, fresco, coinvolgente e che mette di buon umore!
Mi auguro possiate rivalutarlo magari in un secondo ascolto
Leggendo questo articolo mi viene da pensare che, chi l'ha scritto, non abbia ascoltato lo stesso album che ho ascoltato io!
Ho avuto il privilegio di conoscere la musica di Lelio un po' di tempo fa ed è stato amore a primo ascolto... Il che non è scontato per una persona come me!
Ho amato subito il suo modo di vivere e fare la musica perché estremamente genuino e ho atteso questo album come l'aria dopo un tuffo in acqua. Perché sì, questo album secondo me è davvero una boccata di aria fresca!
Il tema della fine di una storia d'amore è sicuramente presente ma focalizzarsi solo su questo, presentandolo quasi come opprimente, secondo me, è un'analisi del tutto superficiale.
Io penso che Lelio sia riuscito a trovare il perfetto equilibrio tra freschezza e malinconia nel raccontare il suo mondo... ascoltandolo, infatti, si avverte un senso di leggerezza quasi terapeutico!
Ovviamente non entro nel merito dei gusti personali, sui quali non si discute! Ma sembra che vi stiate focalizzando su un solo aspetto.
Mi auguro possiate dare un'opportunità in più a questo album che, secondo me, riesce a dire qualcosa di nuovo ad ogni ascolto... Perché nessun dettaglio è lasciato al caso!